Rigoletto

Opera
2025

Giuseppe Verdi

In breve

Nella storia del buffone Rigoletto (che da un lato asseconda con malizia i capricci del Duca di Mantova e dall’altro vuole proteggere a ogni costo la figlia Gilda) si intrecciano temi eterni quali la passione, il tradimento, l’amore, l’odio e la rivalsa, esaltati da arie immortali come «Caro nome», «Cortigiani, vil razza dannata» e «La donna è mobile».

Location

Arena di Verona

Lingua

Italiano

Tipo di spettacolo

Opera

Libretto

Francesco Maria Piave

Sottotitoli

Inglese

Musica

Giuseppe Verdi

Durata

Ca. 3 h 5 min, inclusi 2 intervalli

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Trama ATTO I

Al Palazzo ducale di Mantova si dà una festa. Il Duca confida a un cortigiano l’intenzione di sedurre una ragazza che ha adocchiato in chiesa e pedinato fino a casa. È un predatore sessuale, capace di tutto, anche di cambiare identità pur di raggiungere il suo scopo. Intanto, corteggia la contessa di Ceprano, facendo infuriare il marito, che di fronte a tutti viene sbeffeggiato dal gobbo Rigoletto, buffone di corte. I cortigiani, convinti che Rigoletto abbia un’amante, decidono di vendicarsi e si danno appuntamento per elaborare un piano. Si aprono quindi le danze, ma il clima festaiolo viene interrotto bruscamente dall’arrivo del conte di Monterone, che accusa il Duca di avergli disonorato la figlia. La perfidia del buffone non si arresta neppure di fronte al dolore di un padre. Monterone risponde con uno scatto d’ira furibonda: maledice prima il Duca, che lo fa arrestare, e poi Rigoletto, che rimane raggelato.

A notte fonda, Rigoletto rientra a casa. Sta ripensando alla maledizione di Monterone, quando si imbatte in Sparafucile, un sicario che gli prospetta, in caso di bisogno, la possibilità di eliminare un rivale. Rimasto solo, il vecchio riflette sulla sua condizione di infimo e crudele servitore del potere, costretto a far ridere il Duca tra l’odio dei cortigiani. È consapevole di essere deforme fisicamente quanto abietto sotto il profilo morale. Eppure anche lui è capace di amare. Il suo unico affetto è la figlia che, dopo la morte della moglie, tiene segregata in casa. Gilda gli corre incontro, il legame tra i due è profondo, ma alle richieste della ragazza di sapere qualcosa in più della sua famiglia, Rigoletto è irremovibile: le nasconde la sua identità, le vieta di uscire e di incontrare chiunque. La affida alla sorveglianza di Giovanna, custode poco fidata che, in cambio di denaro, fa entrare il Duca nel cortile di casa. È lui che aveva avvicinato Gilda in chiesa e ora, fingendo di essere studente e povero, le dichiara il suo amore. Lei ricambia con il trasporto di una ragazza ingenua, che non ha consapevolezza di sé. Partito il Duca, arrivano i cortigiani per rapire Gilda, che credono l’amante del buffone. Dopo averlo bendato, coinvolgono nell’azione lo stesso Rigoletto, facendogli credere di voler rapire la moglie di Ceprano dal palazzo di fronte. Quando il vecchio si accorge di essere stato beffato, è ormai tardi. L’angoscia della maledizione esplode in un grido straziato.

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