La Cenerentola

Opera

Gioachino Rossini

In breve

Un lampo, un sogno, un gioco… La Cenerentola è tutto questo, ma anche di più. Il capolavoro di Rossini torna sul palco del Teatro Filarmonico a dieci anni di distanza in un nuovo allestimento del Teatro del Maggio Fiorentino con belcantisti di pregio e giovani talentuosi sotto la direzione dell’apprezzato maestro Francesco Lanzillotta. La storia di Angelina è la parabola della bontà in trionfo, dalle angherie subite dalle sorellastre e dal buffo patrigno, fino all’incontro col Principe Ramiro – che scambia le vesti col fedele e scatenato cameriere Dandini. In luogo della fatina, il buon cuore di Alidoro che osserva l’umile protagonista e tutto può per premiarla.

 

Un’occasione imperdibile per riscoprire un grande classico dell’opera, ascoltare alcune delle pagine più belle e celebri di Rossini, tra belcanto e buffi scioglilingua, e rivivere la più bella delle favole. 

Location

Teatro Filarmonico

Regia

Manu Lalli

Lingua

Italiano

Tipo di spettacolo

Opera

Libretto

Jacopo Ferretti

Sottotitoli

Italiano

Musica

Gioachino Rossini

Durata

Ca. 3 h, incluso 1 intervallo

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Trama Roberto Mori Atto I

Siamo in una sala del decrepito castello di Don Magnifico. Le due figlie del barone, brutte e viziate, si pavoneggiano: Clorinda prova passi di danza, mentre Tisbe si agghinda allo specchio. La bella e sensibile Angelina, detta Cenerentola e figliastra di Don Magnifico, è costretta a servirle: prepara il caffè e si consola cantando e sognando a occhi aperti. Le sorellastre la zittiscono e in quel momento arriva un mendicante che viene subito maltrattato da Clorinda e Tisbe. Cenerentola, invece, ha compassione di lui e gli dà qualcosa da mangiare, suscitando l'ira delle sorellastre. In realtà si tratta del filosofo Alidoro, precettore del principe Don Ramiro, che gira travestito per le case mettendo alla prova il carattere delle ragazze in età da marito.


Poco dopo, entrano alcuni cavalieri annunciando che il principe arriverà a breve per invitare le figlie di Don Magnifico a palazzo, dove, nel corso di un gran ballo, sceglierà la futura sposa. Le sorellastre non stanno più nella pelle e corrono a prepararsi, impartendo ordini a Cenerentola perché porti loro vestiti e gioielli. Il trambusto sveglia Don Magnifico che, irritato, rimprovera le figlie per avergli interrotto uno strano sogno, da lui interpretato come premonizione di una imminente ascesa sociale. Le ragazze lo informano dell'invito ricevuto: Don Magnifico, euforico, è sicuro che questo confermi il suo sogno e raccomanda alle figlie di far bella figura.


La sala resta vuota, entra il principe Don Ramiro in abito da scudiero. Alidoro lo ha avvisato che in quel palazzo c'è una ragazza degna di lui e gli ha suggerito di travestirsi per meglio indagare. Incontra casualmente proprio Cenerentola e subito fra i due scocca il colpo di fulmine. La ragazza si allontana e arriva Don Magnifico in abito di gala: Ramiro, stupito dalla sua goffaggine, lo informa che sta per arrivare Sua Altezza. Poco dopo, introdotto dai cavalieri, entra il cameriere Dandini travestito da principe, subito circuito dalle due bisbetiche e dal padre. 

Il finto principe asseconda la messa in scena, lusingando le due sorelle e spiegando che, secondo la volontà espressa dal padre prima di morire, è costretto a scegliersi una moglie per non essere diseredato. Quindi invita tutti al ballo. Cenerentola implora il patrigno di portare pure lei alla festa, ma Don Magnifico la umilia: è solo una serva che si dà arie da signora.

 

Entra Alidoro, questa volta in veste di filosofo. Ha con sé un registro da cui risulta che in casa dovrebbero vivere tre sorelle. Don Magnifico, confuso, replica che la terza figlia è morta e minaccia Cenerentola che tenta ingenuamente di dire la verità. 

 

Quando tutti partono, rientra di nuovo Alidoro, che consola Cenerentola e la invita a seguirlo: il ballo la aspetta, un vestito e una carrozza sono pronti per lei.

 

Nel palazzo di Don Ramiro, Dandini – sempre nei panni del principe – lusinga l'amor proprio di Don Magnifico con la promessa di promuoverlo cantiniere del castello; poi, d'accordo con Don Ramiro, mette alla prova Clorinda e Tisbe, informandole che una sarà sua sposa, mentre l'altra andrà in moglie allo scudiero. Le sorelle reagiscono con sdegno e disgusto all'idea di maritarsi con un plebeo, dando così una ulteriore prova di vanità e arroganza.

 

Annunciata dai cortigiani e da Alidoro, entra una dama elegantissima e velata che mette la corte in soggezione, suscitando la gelosia delle figlie di Don Magnifico. Su invito di Dandini, la giovane si toglie il velo e tutti rimangono impressionati dalla sua bellezza. Don Magnifico nota una strana somiglianza con Cenerentola, ma viene rassicurato dalle figlie, che escludono si tratti della sorellastra. Dandini, intanto, invita tutti a tavola.

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