Stiffelio di Verdi è al Teatro Filarmonico fino al 3 novembre 2024

Due grandi cast, fra artisti affermati e giovani emergenti, diretti da Leonardo Sini. Regia di Guy Montavon

Un'opera sconosciuta, ricca di musica e contrasti avvincenti, fra le più moderne e “scandalose”

Stiffelio, opera di Verdi tra le meno conosciute ma fra le più appassionanti e moderne, è in scena al Teatro Filarmonico. Dopo la prima sold-out, debutta il cast alternativo con il tenore Stefano Secco nel ruolo del pastore protestante e Daniela Schillaci nei panni di Lina, moglie di Stiffelio. Completano il cast il baritono verdiano Vladimir Stoyanov, con Sagona, Raffaelli, Rossini, Pittari. Repliche anche giovedì 31 ottobre alle 20 (con Ganci e Marchesini) e domenica 3 novembre alle 15.30.

 

Domenica 27 ottobre si è alzato il sipario sulla Stagione d’Opera autunnale di Fondazione Arena al Filarmonico con il coraggioso Stiffelio, opera con cui Verdi concluse i suoi “anni di galera”, fase giovanile di lavoro intenso e provante. Solo dopo quest’opera, data a Trieste nel 1850, nacquero i capolavori della maturità. Stiffelio fu per Verdi l’occasione di creare un nuovo dramma in musica ‘borghese’: conflitti privati sullo sfondo di una società contemporanea. Immediato fu dunque lo scandalo e la censura, che costrinse il fedele librettista Piave a cambiare i testi alla vigilia della prima, mentre Verdi completava le ultime pagine, tra cui la celebre Sinfonia.

 

Il tesoro nascosto fra i titoli verdiani è in scena al Teatro Filarmonico di Verona per altre tre repliche: Stiffelio sarà interpretato da Stefano Secco (29/10 e 3/11) e Luciano Ganci (31/10) accanto ai soprani Daniela Schillaci (29/10 e 3/11) e Caterina Marchesini (31/10) che si alterneranno in virtuosismi vocali e tormenti interiori di Lina. Il padre Stankar sarà Vladimir Stoyanov, l’anziano confratello Jorg Gabriele Sagona. I cugini di Lina Francesco Pittari (Federico) e Sara Rossini (Dorotea) mentre l’insidioso Raffaele il tenore Carlo Raffaelli. L’Orchestra di Fondazione Arena e il Coro preparato da Roberto Gabbiani saranno diretti da Leonardo Sini, maestro già apprezzato da pubblico e critica in Arena, durante il Festival 2024. A firmare regia e luci è il ginevrino Guy Montavon, per la prima volta al Filarmonico con Cristiano Fioravanti. Scene e costumi di Francesco Calcagnini ricreano ambienti fedeli al libretto, altamente simbolici e suggestivi.

 

I biglietti sono disponibili su questo sito, alla Biglietteria dell’Arena e, due ore prima di ogni recita, alla Biglietteria stessa del Teatro Filarmonico in via Mutilati.

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APPUNTAMENTI PER GIOVANI E STUDENTI

La programmazione di Arena Young prevede spettacoli, incontri e iniziative per bambini, studenti, famiglie, personale di scuole, università, accademie. Per la rassegna Andiamo a teatro, il mondo della scuola potrà assistere alle rappresentazioni infrasettimanali di Stiffelio al Filarmonico partecipando al Preludio un’ora prima dello spettacolo: un’introduzione alla trama, ai personaggi e al linguaggio del teatro in musica, a cura di Fondazione Arena, nella prestigiosa Sala Maffeiana, martedì 29 ottobre alle ore 18 e giovedì 31 ottobre alle ore 19. Info e prenotazioni: Area Formazione e Promozione Scuole scuola@arenadiverona.it – tel. 045 8051933.

 

TRAMA E ANEDDOTI

La storia adatta il dramma francese Le Pasteur di Souvestre e Bourgeois e narra del ritorno a casa del pastore protestante Stiffelio. Nel castello egli è guida spirituale (degli immaginari assasveriani) e marito di Lina, la quale, in sua assenza, è stata indotta al tradimento, forse con la forza, dal cortigiano Raffaele che ancora la ricatta. Il padre di Lina, il Conte Stankar, scopre l’accaduto e brama vendicare l’onore di famiglia prima ancora di Stiffelio che, pastore e marito in crisi, propone la separazione a Lina, donna moderna che dialoga da pari col consorte, chiedendogli perdono e allo stesso tempo l’assoluzione in qualità di suo pastore. Nella tesa scena corale finale, sono le parole del Vangelo a dettare la sorte dei protagonisti, con un toccante colpo di scena.

 

Rapporti moderni tra i personaggi e soluzioni musicali innovative ostacolarono la diffusione dell’opera: Verdi la ritirò dalla circolazione, rielaborandone buona parte in Aroldo per Rimini (1857) che conteneva nuova musica ma meno conflitti. Stiffelio rivide la luce solo nel 1968 a Parma, in pieno dibattito pubblico sulla legalità del divorzio, mentre l’edizione critica fu pubblicata nel 2003. Seguendone fedelmente testo e musica, Stiffelio va in scena a Verona nell’allestimento del Teatro Regio di Parma coprodotto con l’Opéra di Montecarlo.

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