Dotato di un talento naturale e precocissimo, Daniel Oren perfeziona i suoi studi in Europa, dedicandosi quasi esclusivamente alla direzione d’orchestra e nel 1975 vince il prestigioso Concorso "Herbert von Karajan" riservato a giovani direttori d’orchestra; inizia così, per il giovane artista, una carriera internazionale.

 

Dopo il debutto negli Stati Uniti, con la partecipazione al Festival dei Due Mondi nel 1978, la fama di Oren si consolida anche in Italia: gli viene infatti affidata la direzione stabile dell'Opera di Roma e, successivamente, del Teatro Verdi a Trieste dove viene nominato Direttore musicale, del San Carlo di Napoli e del Carlo Felice a Genova. Anche negli ultimi anni il Maestro israeliano continua a dirigere con successo nei maggiori teatri italiani, coltivando nel contempo stretti rapporti di collaborazione con i più autorevoli teatri europei e americani, tra i quali il Metropolitan di New York, il Covent Garden di Londra, la Staatsoper di Vienna, il Colón di Buenos Aires, il Teatro dell'Opera di Tokyo, l'Opera Houses di Houston, Dallas, San Francisco e l'Opéra-Bastille di Parigi dove ottiene un successo senza precedenti con Leo Nucci, Roberto Alagna e Angela Gheorgiu.

 

Alla predilezione per la lirica, con un repertorio che abbraccia la maggiore produzione romantica e verista italiana, Oren affianca la passione per la musica sinfonica, nella quale riscuote grande successo alla guida di importanti orchestre come quella dell'Accademia di Santa Cecilia a Roma (diretta per la prima volta nel 1978), l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la Filarmonica d'Israele, la Filarmonica di Berlino, e le orchestre radiofoniche di Monaco, Colonia, Stoccarda, Francoforte e Berlino tra le molte altre.

 

La sua partecipazione con il Nabucco di Verdi alla stagione inaugurale della Nuova Opera di Israele nel dicembre 1994 rappresenta un momento particolarmente significativo nella carriera di Oren: questo evento musicale riesce a far collimare la sua passione per l'universo operistico e l'amore per la sua terra d'origine; la musica infatti, per lui, rappresenta il miglior veicolo per la pace, la tolleranza, e l'unico linguaggio che ci accomuna tutti.

 

È Direttore Artistico del Teatro Verdi di Salerno per il quale dirige molti titoli nel corso della stagione operistica. È inoltre ospite regolare a Parigi, al Royal Opera House Covent Garden di Londra così come a Tel Aviv, Verona, Firenze, Madrid, Colonia e Barcellona.

 

Al Teatro Filarmonico di Verona è presente dal 1984 al 2004 con sei concerti; nel 2020 dirige il Concerto di Natale; torna nel 2021 per dirigere Il Parlatore eterno di Ponchielli e Il Tabarro di Puccini.

 

All’Arena di Verona debutta con la direzione di Tosca di Puccini nel 1984 e da allora è sul podio veronese ogni anno, fino a diventare uno dei direttori più presenti nei cartelloni areniani non solo per titoli verdiani, con le sue diciannove edizioni di Aida dal 1985 al 2021, dieci di Nabucco dal 1989 al 2021, Otello nel 1994, Un Ballo in maschera nel 1998, Il Trovatore nel 2001 e 2016, ma anche delle pucciniane Tosca con tre edizioni (1984, 1990 e 2006), Madama Butterfly nel 2004, La Bohème nel 2005, Turandot del 1995, 2009, 2014, 2018, ancora Carmen di Bizet nel 1995, 1996, 2008 e 2019 e Don Giovanni di Mozart nel 2012; oltre ai titoli di opera nel 2013 dirige anche il Gala Domingo-Operalia; nel 2014 la serata Plácido Domingo canta Verdi. Nel 2015 è sul podio dell’Arena con Roméo et Juliette di Gounod, nel 2016 con Il Trovatore, nel 2017 con la IX Sinfonia di Beethoven, nel 2019 con La Traviata, Aida, Carmen, Tosca e Carmina Burana di Orff.

 

Nel 2020, al Festival d’estate Nel cuore della Musica dirige la serata Verdi Gala; nel 2022 è sul podio per Aida e Nabucco; al 100° Festival 2023 dirige Aida, Carmen, Nabucco e Madama Butterfly.

 

Torna in occasione del 101° Opera Festival 2024 per dirigere Tosca, Carmen, Aida e il progetto speciale de La Bohème.

 

 

Biografia aggiornata a giugno 2024

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